2 febbraio 2017
Assemblea dei soci

Relazione Morale

Come di consueto, iniziamo l’anno associativo con l’Assemblea dei Soci, nella quale cerchiamo di fare il punto della vita associativa, dando un’occhiata al passato, ma soprattutto guardando quanto ci aspetta nell’anno appena iniziato. Cercherò, come ho fatto anche negli anni passati, di non esporre uno sterile elenco di avvenimenti, passati e futuri, ma di entrare negli avvenimenti stessi e di allargare anche l’orizzonte con quanto può coinvolgere più direttamente, il nostro Gruppo. Certamente mi asterrò dal parlarvi di Trump, della Brexit, dei tassi monetari o di altri problemi che ci affliggono quotidianamente.
Prima di procedere nella Assemblea, come di consueto, desidero rivolgere un affettuoso pensiero a tutti i Soci ed Amici, alle persone che sono state vicino al Gruppo, che nel corso dell’anno appena trascorso “sono andati avanti”, accomunandoli a coloro che ci hanno lasciato negli anni precedenti. Non sono più con noi Peruffo e Volpini; sperando di non aver dimenticato nessuno, mi permetto però di ricordare particolarmente, nella convinzione di non far torto agli altri, il decano del Gruppo, una persona carismatica, per tutto quello che ha dato per il Gruppo, per la Sezione ma anche per la Sede Nazionale ed al quale tutti erano affezionati: nel giorno in cui compiva 101 anni è andato avanti il Presidente Emerito Sezionale Antonio Rezia. L’anno poi non è cominciato nel migliore dei modi: nei primissimi giorni è infatti andato avanti l’altro centenario Baggi. Vi invito, pertanto, a raccoglierci in un minuto di silenzio nel ricordo loro e di tutti gli Alpini caduti in guerra ed in pace e comunque sempre nell’adempimento del loro dovere.
Ogni anno, avvicinandosi il giorno della Assemblea, mi chiedo, non senza preoccupazione, quanti saranno i soci che vorranno partecipare a questo momento importantissimo della vita del Gruppo, pur consci di dover affrontare e subire la lettura di queste mie parole. Carissimi Soci, carissimi Amici, ringrazio pertanto tutti voi, questa sera presenti, con un affettuoso saluto. Ribadendo un concetto, che troverete in tutte le mie precedenti relazioni di fine anno ribadisco che la partecipazione alla Assemblea del Gruppo debba costituire un impegno importante per ciascuno di noi, non certamente per ascoltare la lettura della relazione morale, così come è importante essere presenti alla Assemblea Sezionale. E’ questo il momento in cui si esprime la democrazia sociale, è il momento in cui è possibile esternare la propria approvazione o il proprio dissenso per quanto il Consiglio ha fatto nell’anno trascorso e quanto intende fare per l’anno in corso. Vale per il nostro Gruppo, per la Sezione ma anche per la Associazione Caccia e Pesca cui eventualmente siamo iscritti. E’ inutile brontolare o criticare da carbonari. Io sono sempre stato disponibile al colloquio, ad ascoltare le critiche, e a riconoscere eventuali sbagli commessi e quindi a correggermi. Ritengo che la carica che ricopro debba essere al servizio del Gruppo (e della Sezione) e non certamente mio.
Un grande ringraziamento va ai Soci e agli Amici, che spesso “arrotondano”, anche generosamente, il bollino, cosa che ci aiuta nel dare corso alle varie iniziative. Purtroppo, però, non posso che rilevare come persista il disinteresse di soci e amici alle nostre iniziative. Rinnovo ancora una volta l’invito a partecipare ai nostri convegni e alle nostre serate, anche per approfondire in maniera decisamente interessante alcuni fatti ed episodi che magari si conoscono solamente in maniera superficiale.
Nel 2016 i Soci iscritti sono stati 115 (con un buon incremento, quindi, di nuovi iscritti); il numero degli amici si è attestato sulle 32 unità, oltre a 3 aiutanti.
Anche quest’anno è proseguita la raccolta di tappi: in cantina vi sono pronti parecchi sacchi che in uno dei prossimi sabato mattina porteremo a Niguarda: si accettano volontari, per un lavoretto che impegna al massimo un paio d’ore.

Allarghiamo un poco il nostro orizzonte. L’anno scorso evidenziavo che si continuavano a registrare l’arrivo di migliaia di profughi: nulla è cambiato, anzi ogni anno si battono tutti i record di arrivi, anche grazie al sostegno di coloro che continuano a ritenere che respingerli costituisca atto disumano e contrario ai principi di solidarietà, rendendo sempre più difficile l’integrazione e la convivenza con i cittadini italiani. A questi profughi, ai quali ogni porta viene aperta, in nome della solidarietà, e che ricevono anche sovvenzioni da parte dello Stato, si contrappongono i cittadini italiani senza lavoro e senza aiuto. Ma nella maggior parte dei casi è difficile anche l’integrazione, dalla religione alle più elementari norme di vita comune. Un amico, che era responsabile delle cucine, in uno dei campi aperti dall’ANA in occasione di una delle tante tragedie che hanno colpito l’Italia in questi ultimi anni, raccontava che ai pasti si presentavano extracomunitari che protestavano perché non venivano cucinati e serviti cibi secondo le loro tradizioni. Per doverosa onestà, evidenzio che fortunatamente esistono anche realtà diverse.
Ma il discorso dei profughi richiama inevitabilmente quello del terrorismo: non tutti quelli che approdano in Italia fuggono da crisi, guerre, torture nei loro paesi. Alcune fotografie riportate dai giornali ritraggono l’autore di una delle ultime tragiche stragi, appena sbarcato su una nostra spiaggia, dalla quale si è potuto allontanare indisturbato per realizzare i suoi drammatici progetti. Per motivi di lavoro spesso attraverso via Dante e Piazza Duomo. Con estremo dolore vedo a tutti gli accessi ostacoli in cemento armato e transenne, e non posso che constatare come, nella esigenza di difenderci, di tutelarci, siamo praticamente prigionieri in casa nostra.
Oramai da tanti anni, forse venticinque, la Sezione mi incarica di fare lo speaker in piazza Duomo nel giorno della Messa di Natale. Uno dei miei compiti è quello di dare la parola alle Autorità intervenute e, da ultimo, all’oratore ufficiale, dallo stesso Peppino Prisco, a Tito Dagrada, a Cesare Lavizzari, a Perona, a tanti altri. Anche quest’anno l’oratore è stato il Presidente della nostra Sezione, Luigi Boffi, che come è suo solito, ha affrontato importanti problemi che interessano sia la Sezione che l’Associazione tutta (rimando, per la lettura completa del testo, all’ultimo numero di Alpin del Domm). Quest’anno ha voluto lanciare, da questo pulpito prestigioso, una interessantissima proposta: Luigi ha rivolto un invito, a dieci anni dalla sospensione della leva obbligatoria, alle autorità politiche locali e nazionali, di ripristinare, come già avvenuto in altri paesi, la leva obbligatoria, ovviamente con presupposti e modalità differenti rispetto al nostro periodo di naja. Ha ipotizzato quindi un periodo decisamente più breve di quello che era previsto dieci anni fa, obbligatorio per tutti, maschi e femmine, che insegni ai giovani come si sta insieme, quali doveri bisogna conoscere e praticare per usufruire dei diritti, educandoli ad esempio anche alla difesa dell’Ambiente, all’amore per la montagna, ponendo quindi l’uomo al centro dei valori e l’amor di Patria al fine di condividere un destino comune. Progetto decisamente interessante, che con uno sforzo di un periodo minimo da parte dei giovani potrebbe anche supportare lo Stato in tante situazioni. Pur condividendo in pieno la proposta, temo che anche questa, come quella di qualche anno fa di Edo Biondo, sia una voce urlante nel deserto. Vedo troppe obiezioni, in buona e, soprattutto in cattiva fede. Anche tralasciando il partito delle mamme, o superando le opposizioni dei giovani, cui poco o nulla interessa il poter fare qualche cosa per la Patria, ritengo che a Roma avrebbero poco tempo, ma soprattutto poca voglia di dedicarsi al problema, occupati come sono a curare la poltrona, a schivare avvisi di garanzia, a litigare fra di loro su tutto e per tutto. Se va bene, si aggrappano al problema dei danèè. Luigi, auguri, ne hai bisogno, nel portare avanti questa tua coraggiosa campagna, per quanto possibile noi ti sosterremo.

E veniamo alla vita del Gruppo. Anche quest’anno abbiamo celebrato il nostro compleanno, ma questa volta in maniera decisamente diversa. Approfittando dell’Anno Giubilare, ci siamo trovati alla Basilica presso il Centro Don Gnocchi, dove abbiamo varcato la Porta Santa. Abbiamo quindi mantenuto le tradizioni, ripresentando la festa di Carnevale e la cena di Natale, ove il riconoscimento di Alpino dell’anno è stato conferito al Vice Capo Gruppo e preziosissimo Segretario Paul Wicke. Per il resto, parrebbe che il Gruppo non abbia fatto altro. Ma così non è.
E’ fatto notorio che il Gruppo ha costituito, con atto notarile, il Comitato per il Centenario, cui è stato demandato l’incarico di organizzare tutti gli eventi che costituiscono lo scopo del nostro Gruppo, Gruppo di città, che è quello di tenere viva la memoria, di preservare il ricordo storico della nostra Nazione e divulgarlo al meglio con l’obiettivo di restituire, a chi si accosta alla storia patria, l’occasione di approfondimento di una pagina che costituì la conclusione di un ciclo di unificazione dello Stato Italiano (rammento che la prima guerra mondiale viene definita la quarta guerra di Indipendenza) e mise le basi, sia pure travagliate nel prosieguo, alla nascita dello Stato Democratico Italiano come oggi lo conosciamo; l’anno che è appena trascorso è stato molto proficuo, ma quello che si presenta offrirà iniziative ancora maggiori.
Il Comitato, composto da pochi volenterosi, dal 6 novembre 2014 ha compiuto uno sforzo organizzativo notevole, che ha portato sino ad oggi a conclusione 7 “Giovedì culturali”, ovvero conferenze a tema presso la nostra sede con relatori di altissimo spessore del mondo accademico e militare e ricercatori indipendenti. Possiamo, inoltre, annoverare due mostre di alto rilievo: una presso la Sala Radetzky di Palazzo Cusani, l’altra al museo del Risorgimento di Milano.
Fiore all’occhiello è la mostra fotografica dedicata al Fronte della Grande Guerra “Si combatteva qui”, che dopo il successo al Museo del Risorgimento, grazie all’impegno del suo curatore, il socio Alessio Franconi, è diventata itinerante toccando anche mete estere come il Museo di Caporetto ed ora in allestimento a Tallinn (Estonia).
Una voce a parte merita il capitolo Convegni. Questo ci ha visti protagonisti di due Convegni a caratura nazionale organizzati al Museo del Risorgimento di Milano ed al Comando Militare Esercito Lombardia – Palazzo Cusani.
Queste attività ci hanno portato ad acquisire il riconoscimento del nostro operato da parte della presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Consiglio Europeo di cui ci pregiamo avere il continuo patrocinio.
Tutto questo ci ha consentito di avere riconoscimenti e fattiva collaborazione anche dai maggiori Atenei milanesi tramite la collaborazione dei loro accademici studiosi della materia, oltre che da enti come il Museo della Guerra Bianca di Temù e Cedos Grande Guerra di San Polo di Piave.
Siamo ora a metà strada, è appena iniziato il 2017. Il futuro ci vedrà impegnati in molteplici iniziative divise tra mostre, Conferenze dei “giovedì culturali” e Convegni.
Il primo Convegno, di portata internazionale, nel pieno spirito europeo e di riconoscimento storico-culturale, sarà il 6 aprile nella Sala dei Comandanti presso il Centro Documentale Esercito di Milano.
Dal titolo “Sokol, Penna e Pugnale”, i relatori provenienti da tutta Italia e dall’estero ripercorreranno l’epica storia della Legione Cecoslovacca (menzionata nel bollettino della Vittoria di A. Diaz), e che vide Milano e la vicina Solbiate Olona protagoniste in questa vicenda. Per avere maggiori informazioni vi invito a consultare il nostro sito www.alpinimilanocentro.it.
Al proposito, segnalo che il nostro sito è diventato europeo. Ora ha anche il dominio alpinimilanocentro.EU.
E’ appena partita una spedizione fotografica, capitanata dal nostro socio Alessio Franconi, che ripercorrerà le strade del fronte orientale in prospettiva della mostra “si combatteva qui 3.0” prevista per il 2018. Anche qui molti italiani, specie trentini, o comunque i prigionieri italiani, ebbero la loro epopea.
Sul sito continua la pubblicazione giornaliera dei bollettini di guerra nel giorno stesso della loro emanazione, 100 anni dopo. Questo consente di seguire giornalmente gli accadimenti sul fronte secondo gli alti comandi, anche tramite gli approfondimenti che vengono proposti su argomenti poco conosciuti che spesso possono dare comprensione e spunti di riflessione storica. Anche questa attività è affrontata in collaborazione con accademici e studiosi dei vari Atenei prima menzionati.
Aggiungo che sul sito si sta arricchendo sempre più anche la parte “STORIA” dedicata a documenti storici, monografie e manuali militari d’epoca.
L’informazione però deve essere divulgata il più ampiamente e tempestivamente possibile, per cui quest’anno abbiamo ottimizzato il database dei contatti potendo così raggiungere tempestivamente ed agevolmente un numero considerevole di persone con le nostre comunicazioni.
Inoltre è stata ampliata la comunicazione con la nostra presenza non solo in internet ma anche sui principali canali di comunicazione digitale come Facebook e twitter.
Anche noi, per stare al passo coi tempi, abbiamo deciso di migliorare la nostra comunicazione. Alle consuete email ed al nostro storico periodico "Alpin del Domm", che dall’apertura del nostro sito internet viene pubblicato e distribuito in forma digitale, abbiamo avviato una pagina facebook raggiungibile al link:
https://www.facebook.com/alpinimilanocentro/.


Il numero delle persone che seguono le notizie del nostro Gruppo e del Comitato per il Centenario è in costante crescita; presto dedicheremo maggior spazio anche a Twitter e Instagram,
Anche la Memoria, per rimanere viva, ha bisogno di stare al passo con i tempi se si vuole fare comunicazione nel migliore dei modi.

A conclusione di questa mia ennesima relazione morale, non posso esimermi dall’esprimere i miei più sentiti ringraziamenti a coloro che mi sono stati vicini, ai miei collaboratori tutti, a tutti i Consiglieri sempre disponibili, sui quali ho sempre potuto contare per gestire il Gruppo. Grazie quindi e sempre con riconoscenza, al preziosissimo Vice Capogruppo e Segretario Paul Wilcke, sul quale posso sempre contare nei momenti di necessità; grazie al direttore del nostro periodico (che costruisce di notte insieme a Paul) Luca Geronutti; grazie a Gianluca, responsabile del progetto scuole (proprio una settimana fa, accompagnato dal Colonnello Pivetta, da Silvio Anselmi e da Elco Volpi, ha tenuto un interessante incontro in una scuola media milanese, raccogliendo l’interesse dei ragazzi, tanto che i docenti hanno richiesto di tornare il prossimo anno), grazie al tesoriere Giancarlo, con l’augurio, logicamente, che si ristabilisca al più presto; ad Antonio, Gi.Gi (il nostro esperto informatico), a Giovanni, tra una pappa e un’altra. Ma i miei ringraziamenti vanno anche a coloro che, pur non facendo parte del Consiglio, hanno fattivamente operato per il Gruppo: all’aiutante Silvio sempre pronto a correre ove la necessità (intesa, spesso, come necessità burocratica) richiede, ma pronto anche a dare una mano alla nostra segreteria; a Daniele, alfiere del Gruppo, affiancato quest’anno da Giovanni e da Carlo; un grazie di cuore devo quindi riservare a Renzo, cui dobbiamo in gran parte i nostri successi come Comitato e lo sviluppo del sito.

E, consentitemelo, anche un caloroso, affettuoso grazie a mia moglie Chiara, che sopporta con buon animo il tempo e l’impegno che io dedico agli Alpini e al Gruppo, senza mai lamentarsi, conoscendo lo spirito con cui io lo faccio, e che spesso mi è vicina e mi accompagna nelle varie manifestazioni.

VIVA IL GRUPPO, VIVA LA SEZIONE,
VIVA L’ASSOCIAZIONE,
VIVA GLI ALPINI, VIVA L'ITALIA.