MARIA BONI BRIGHENTI
medaglia d'oro al valor militare

Data e Motivazione del conferimento della Med. d'Oro al V. M. alla memoria: 11/2/1917 «Durante il lungo blocco di Tarhuna, fu incitatrice ed esempio di virtù militari; con animo elevatissimo e forte, prodigò sue cure a feriti e morenti, confortandoli colle infinite risorse della sua dolce femminilità. Il 18 giugno 1915, seguendo il presidio che ripiegava su Tripoli, rifiutò risolutamente di porsi in salvo, volendo seguire le sorti delle truppe; più volte colpita da proiettili nemici, mentre soccorreva feriti e incuorava alla lotta, moriva eroicamente, in mezzo ai combattenti. Fu di fulgidissimo esempio. Tarhuna, mag.-giu. 1915».
Ecco chi era Maria Boni Brighenti.
nasce a Roma il 3 settembre 1868. Di distintissima famiglia romana, promessa sposa fin da giovanetta a Costantino Brighenti, poté realizzare il suo sogno d’amore solo nel 1914. Il maggiore Brighenti viene all’epoca distaccato in Libia presso un comando di truppe coloniali e Maria non rinuncia dopo anni a separarsi ancora dal sogno della sua vita. Ha 46 anni e non è più una giovinetta quando giunge in Libia alla Vigilia per noi del conflitto mondiale. Pur conscia dei pericoli che la situazione di guerra (ma li in Libia la guerra non era mai terminata) avrebbero portato, decise di divenire, per speciale concessione del Governo della Colonia, assistente alla truppa, prodigandosi in ogni modo al nuovo compito. Nell’aprile 1915 il maggiore Brighenti assunse il comando del presidio di Beni Ulid, capoluogo degli Orfella, col II battaglione libico da lui stesso formato. Maria rimasta a Tarhuna nonostante il pericolo si riservò di raggiungerlo al più presto ma le successive tragiche vicende di quel tempo glielo impedirono. Il 10 maggio gli arabi in rivolta assediarono Tarhuna, impedendo ogni possibilità di rifornimenti alle truppe del presidio. Dopo un mese di resistenza, durante la quale Maria Brighenti, instancabile, prodigò le sue cure ai feriti ed agli ammalati, aggravatesi la situazione per la scarsezza di viveri, medicinali e munizioni, fu deciso dal comando di forzare il blocco e tentare il ripiegamento su Tripoli. La tragica ritirata lungo le aspre vie del Gebel ebbe inizio la notte del 17 giugno 1915. La colonna, formata da reparti nazionali e libici, seguita da un convoglio di non combattenti con fanciulli e donne, tra le quali Maria Brighenti, giunta nel vallone di Ras Msid fu attaccata e circondata dai ribelli. La lotta andò avanti per ore ma ben presto la colonna fu sopraffatta e i componenti massacrati. L’eroica Maria Brighenti, ferita da un colpo di rimbalzo aveva rifiutato ogni aiuto per prodigarsi nell’assistenza ai feriti ed ai morenti dividendo con essi gli ultimi sorsi di acqua della sua borraccia: cadde il 18 giugno ripetutamente colpita, trascinata dietro una duna e finita selvaggiamente.
Il marito, fatto prigioniero, non reggerà alla nuova situazione aggravata dalla perdita della consorte e dopo un anno si toglierà la vita.