Il volo su Trento

«Iterum leo rugit»
Questo il motto sulla fusoliera dell'aereo del Tenente pilota Giuseppe Miraglia
che accompagnò d'Annunzio nei suoi primi voli di propaganda.

D’Annunzio, in occasione della festa nazionale, vola su Trento e lancia sacchetti tricolori con suoi messaggi:
«Oggi il pugno bronzeo di Dante si stringe sul tuo capo chino, o popolo di Trento. Sorgi e leva lo sguardo… Il nostro amore, armato di tutto punto, avanza contro la compattezza delle tue rocce e dei tuoi ghiacciai…».

d'Annunzio sfoggia il nuovo grado di "Ufficiale osservatore dell’aeroplano".
La nomina firmata da Cadorna:
Il Tenente Gabriele d’Annunzio ha, durante la sua permanenza a Venezia, compiuto vari voli, sul nemico, in aeroplano in qualità di osservatore, come risulta dall’accluso rapporto del Capo Squadriglia aviazione di marina.
In analogia a quanto viene praticato per altri in simili condizioni, si propone che la medesimo venga conferita la nomina di "Ufficiale osservatore dell’aeroplano"
.

Durante il conflitto ripeterà svariati voli sul Trentino, sul Carso e tutta la costa Istriana, specie Pola.
Ai piloti che lo accompagnarono dopo la morte del suo amico pilota Giuseppe Miraglia, avvenuta il 21 dicembre del 1915 durante un volo di prova nella laguna veneta, ordina di lanciare un grido di sua invenzione: "Eja, eja, alalà", destinato a diventare famoso in tutto il paese.

1915. Illustrazione di Giannino Castiglioni.
In fondo una citazione di Giosuè Carducci:
“Dio, rendi l’Italia a gl’italiani”.