Natale di Guerra a Milano Il primo Natale di guerra per i soldati al fronte fu
veramente duro: per la prima volta non poterono ritrovarsi con le famiglie
e godere di quella particolare atmosfera familiare tipica di questa
ricorrenza. A maggior ragione fu più duro e malinconico per chi
ebbe già un proprio caro caduto sul campo di battaglia. Fra le molteplici iniziative sorte da vari comitati
d’assistenza, le cronache dell’epoca diedero grande risalto
all’iniziativa “Alberi di Natale per i feriti”. Più
di 300 abeti vennero infatti collocati nei locali del Palazzo del Commercio
in via Torino e sui tavoli vennero predisposti numerosi oggetti in vendita
che, una volta acquistati dalla gente, venivano collocati sugli alberi
ognuno dei quali sarebbe poi stato inviato agli ospedali, ai ricoverati
e agli ammalati. Così sui tavoli si vedevano orologi, borselli,
sciarpe di lana, pipe, bottoni da polsini, cartoline, saponette, specchietti,
scatolette di dolci e altro. Una gran massa di popolo comprava e poi
offriva la roba deponendola alla base dell’albero. Un’altra iniziativa fu quella della preparazione
di oltre 40 mila “Pacchi di Natale” che il Comitato Milanese
appositamente costituito preparò per i Reggimenti del III Corpo
d’Armata di Stanza a Milano e che poi vennero distribuiti rallegrando
soprattutto quei militari che risultavano non aver più nessuno
che potesse dare a loro un piccolo dono. |