31
dicembre 1915
Capodanno in trincea
La notte di Capodanno in trincea è stata in quasi tutta la fronte
particolarmente calma. In alcune postazioni dell’Isonzo i soldati
italiani ed austriaci si erano accordati di non spararsi dalla mezzanotte
del 31 alla mezzanotte del I gennaio.
In qualche trincea arrivarono persino a scambiarsi dei biglietti d’auguri:
uno era scritto da un soldato austriaco di nazionalità italiana
che, rivolgendosi agli italiani, con parole assai commoventi, li invitava
alla breve tregua nel giorno in cui tanti cari ricordi li avvicinavano
alle famiglie lontane: “Perché non poter avere anche quest’anno
un’ora di pace – scriveva – in cui poter rivolgere
il cuore ai nostri cari?” E concludeva malinconicamente: “Torneremo
nemici domani …”.
In altre parti della fronte però, nessuna tregua fu stabilita
e osservata per la giornata di Capodanno. Dalla parte di Gorizia, anzi,
alla mezzanotte precisa del 31 una batteria austriaca aprì improvvisamente
il fuoco sulle nostre posizioni, limitandosi però a sparare pochi
colpi che non fecero male ad alcuno: era solo l’augurio di Capodanno.
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