Perché il 25 giugno ci furono
2 bollettini?
Il 25 Giugno 1916 finalmente si ebbe la certezza
della ritirata austriaca palesatasi sin dal primo mattino.
Era la fine della prima "esperienza"
di guerra di mezzi.
Sebbene sul fronte francese si fosse ormai consapevoli che
la guerra moderna aveva cambiato le dinamiche degli scontri con
il loro relativo carico di vittime e distruzioni, questa era la
prima volta che ci si scontrava con questa realtà in Italia.
Quella che doveva essere una veloce guerra era diventata una logorazione
continua nella guerra di trincea.
Il 25 giugno, comunque, segnava un punto a favore per l'Italia
ed il bollettino delle ore17 fu emanato come di consueto riassumendo
gli avvenimenti del giorno precedente e della notte.
Quello "straordinario" fu quello emanato alle ore 23.
In buona sostanza serviva a rassicurare la popolazione e il governo
sul successo delle nostre truppe.
Quello del giorno successivo (26 giugno) annunciava, ovvero pubblicizzava,
l'offensiva generale.
Cadorna era molto più attento di quanto comunemente si
creda alla creazione delle propria immagine ed alla "manipolazione"
dell'opinione pubblica (basti pensare al suo rapporto "speciale"
con il direttore del Corriere della Sera Luigi Albertini).
Poiché i bollettini erano il "cibo
quotidiano" dell'opinione pubblica, essi erano (anche all'estero,
beninteso) reticenti, e concepiti in modo da magnificare i successi
e minimizzare gli insuccessi; erano estremamente attenti a non
fornire informazioni che potessero servire al nemico (i bollettini
italiani erano letti anche dagli austriaci, così come quelli
austriaci erano letti dagli italiani).
R.G.
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