Andrea
Graziani nacque nel 1864 a Bardolino. Sottotenente nel 1882, fu
in Eritrea nel 1887 e nel 1904 insegnò alla Scuola di Guerra.
Passò successivamente col grado di capitano dal 2°
alpini al corpo di S.M. della divisione di Ancona nel 1895. Durante
il terremoto di Reggio e Messina (1908) meritò un encomio
speciale e la medaglia d'oro di benemerenza per i soccorsi prestati.
Colonnello nel 1915 al 15° bersaglieri comandò le brigate
Jonio e Venezia in Valsugana e la 44ª divisione sul Pasubio
durante la Strafexpedition del maggio-giugno 1916, che gli fece
guadagnare la fama di “eroe del Pasubio”. Il Dizionario
Biografico dei Veronesi dell'Accademia di Agricoltura, scienze
e lettere di Verona, scrive che
Sempre e dovunque si è distinto
per la brutalità verso i sottoposti. Fucilazioni, decimazioni,
punizioni mortali.
In particolare, fu protagonista dell'esecuzione,
il 3 novembre 1917 a Noventa Padovana, dell'artigliere Alessandro
Ruffini (29 gennaio 1893-3 novembre 1917), colpevole di averlo
salutato militarmente senza prima essersi levato di bocca il sigaro
che stava fumando. Ruffini fu prima brutalmente bastonato e successivamente
fucilato "per dare un esempio terribile atto a persuadere
tutti i duecentomila sbandati che da quel momento vi era una forza
superiore alla loro anarchia", come affermò lo stesso
Graziani in risposta ad alcune proteste e interrogazioni parlamentari
sollevate a seguito della pubblicazione della notizia della fucilazione
di Ruffini sul quotidiano Avanti! del 28 luglio 1919.
L'11 aprile 1918 il ministero della Guerra lo
incaricò di costituire un corpo di cecoslovacchi (ex prigionieri)
combattenti in Italia; costoro iniziarono la costruzione della
strada sul Monte Baldo —«la strada per Praga»
la chiamarono— che poi il generale riuscì a far completare
dopo la guerra.
Nel dopoguerra, con il fascismo, comandò la Milizia volontaria
per la sicurezza nazionale (Mvsn) per le province di Trento, Vicenza,
Verona e Belluno. Si appassionò alle opere pubbliche: oltre
alla «sua» strada sul Baldo, fu un grande sostenitore
della Galleria Adige-Garda tra Mori e Torbole, che sarà
terminata però nel 1959, e del Canale Biffis in val d'Adige,
iniziato nel 1928 e finito nel 1943. Si schierò con gli
agrari nelle grandi opere di bonifica, presiedette il consorzio
Utenti acque medio Adige e rimboschì colline e montagne
veronesi. Fu sindaco di San Massimo negli anni Venti, comune poi
accorpato con Verona nel 1927.
Il 27 febbraio 1931 il generale fu trovato morto sui binari nel
tratto Prato-Firenze: la causa della morte non fu mai accertata,
anche se le autorità dell'epoca archiviarono il caso come
una "caduta accidentale dal treno".
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