R.E. la situazione al 31-12-1916

Prof. Andrea Saccoman

Alla data del 31 dicembre 1916 l’Esercito Italiano era formato da cinque Armate, e schierava complessivamente venti comandi di corpo d’armata, 46 Divisioni di fanteria, 4 divisioni di cavalleria, 10 gruppi alpini (per un complesso di 78 battaglioni con un totale di 213 compagnie), 15 reggimenti Bersaglieri per un totale di 48 Battaglioni, più 18 Battaglioni autonomi, 12 Battaglioni Bersaglieri ciclisti, 94 sezioni e 92 Plotoni dei Carabinieri Reali mobilitati (che svolgevano essenzialmente opera di polizia militare).

A tali truppe bisogna poi aggiungere 271 Battaglioni di Milizia Territoriale, 9 Battaglioni e quattro compagnie autonome della Guardia di Finanza, 167 compagnie presidiarie, 821 centurie di lavoratori, 105 battaglioni complementi e 98 battaglioni di marcia.

Enorme lo sviluppo delle varie specialità dell’Arma del Genio. La specialità base, gli zappatori, entrata in guerra con 43 compagnie, alla fine del 1916 contava 51 comandi di Battaglione, tutti costituiti nel 1916, e 204 compagnie.
Nel giugno 1916 fu creata la specialità lanciafiamme, che alla fine del 1916 contava 3 compagnie per un totale di 16 sezioni, e a luglio una sezione lanciagas, cresciuta fino a divenire compagnia alla fine dell’anno. E poi Telegrafisti, Radiotelegrafisti per usare le potenzialità della trasmissione senza fili (allora nuova), Pontieri, Minatori, Perforatori, Teleferisti, Ferrovieri, Stazioni fotoelettriche, Pompieri.

Dalla fine del 1915 alla fine del 1916 le mitragliatrici erano aumentate da 1437 a 4478, alle quali andavano aggiunte 1892 pistole mitragliatrici; il quantitativo delle artiglierie di medio e grosso calibro si era più che decuplicato, e di circa un quarto erano aumentare le artiglierie da montagna e someggiate. Gli aeroplani erano passati da 168 a 370. Nel corso del 1916 aveva fatto la sua apparizione la bombarda, mezzo pensato per la distruzione dei reticolati: alla fine del 1916 ne esistevano all’incirca 1500. Gli autocarri, da 3500 nel 1915, erano diventati 12.000 alla fine del 1916.

Sul fronte italiano erano dislocati complessivamente 702 Battaglioni, 170 Squadroni, 1209 Batterie per un totale di 4649 pezzi. Lo schieramento sul fronte italiano, procedendo da sinistra verso destra per chi consultasse una carta geografica, vedeva la 1a Armata (Generale Guglielmo Pecori Giraldi), con i corpi d’armata III, XXIX (costituito l’8 dicembre 1916) e V tra il giogo dello Stelvio e la Val d’Astico compresa; la 6a Armata (costituita il 1° dicembre 1916, Generale Ettore Mambretti), con i corpi d’armata XXII, XX e XVIII, sull’Altopiano di Asiago e in Val Sugana, arrivando con la destra fino a Cima d’Asta compresa; la 4a Armata (Mario Nicolis di Robilant), con la 56a Divisione (già «Nucleo Ferrari»), il IX e il I Corpo d’Armata, da Cima d’Asta, esclusa, al Monte Peralba escluso; Zona Carnia ovvero XII Corpo d’Armata (Generale Giulio Tassoni) dal Monte Peralba alla Val Fella compresa, con la destra sino la Monte Canin escluso; 2a Armata (Generale Settimio Piacentini), con i corpi d’armata IV, II, VI, XXVI, VIII, dal Monte Canin al fiume Vippacco; 3a Armata (Emanuele Filiberto Duca d’Aosta), con i corpi d’armata XI, XIII, VII) dal Vippacco al mare.

Fuori dal territorio nazionale operavano la 38a Divisione in Albania, la 35a in Macedonia, e 37 Battaglioni in Libia. Operavano fuori dall’Italia complessivamente 70 Battaglioni, 22 Squadroni, e 109 Batterie con 436 pezzi.