Prof.
Andrea Saccoman
Il 1° febbraio 1917 fu pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale il Decreto Luogotenenziale n. 112, in pari
data e immediatamente in vigore, che all’articolo 1 stabiliva
che «le operazioni di leva sui giovani nati nell’anno
1899 saranno iniziate nel corrente anno 1917».
La visita di leva fu effettuata tra il 15 e il 25 febbraio per
i ragazzi nati tra il 1° gennaio e il 30 aprile 1899, tra
il 4 e il 26 maggio per i nati dal 1° maggio al 31 dicembre
1899.
L’articolo 5 del menzionato decreto recitava: «I giovani
della classe 1899 che, per effetto del presente decreto, saranno
chiamati alle armi verranno impiegati in servizio territoriale
nell’interno del paese e non potranno essere destinati alle
truppe mobilitate se non dopo che vi saranno stati impiegati i
militari della classe 1898».
Per tale disposizione, i nati del primo quadrimestre, dopo l’arruolamento,
furono inquadrati in compagnie separate presso battaglioni di
milizia territoriale. Tra l’11 e il 18 giugno 1917 anch’essi,
però, insieme all’intera classe 1899, si dovettero
presentare nuovamente presso i Distretti militari per l’assegnazione
ai reggimenti di prima linea. Poi sarebbero tornati ai battaglioni
di milizia territoriale.
Tutti quanti, cioè l’intera classe, avrebbero poi
atteso l’ordine di partenza per i centri di mobilitazione,
cioè i depositi dei reggimenti, dove avrebbero proseguito
l’addestramento. Infine le reclute avrebbero raggiunto al
fronte i reggimenti ai quali erano state assegnate.
Nel frattempo, a partire dall’inizio di maggio del 1917,
fu impiegato in linea il contingente della classe 1898 (185.000
uomini). I maggiori invii di complementi resisi necessari in seguito
alle operazioni del maggio-giugno (la decima offensiva dell’Isonzo
e la battaglia dell’Ortigara), però, esaurirono la
riserva composta da detta classe già alla data del 15 giugno
1917.
Le reclute erano servite soprattutto a costituire le nuove unità
create nel 1917 e non soltanto a coprire i vuoti provocati dai
combattimenti e dal logoramento generale: quei 185.000 diciannovenni
erano ancora in gran parte vivi, in quel momento.
E così, al principio di agosto del 1917, cominciò
ad essere impiegata la classe 1899. Quindi i diciottenni presero
parte sia all’11a offensiva dell’Isonzo che ai combattimenti
del ripiegamento dall’Isonzo al Piave, diversamente da quanto
una diffusa vulgata lascia intendere, e cioè che siano
stati chiamati soltanto dopo la rotta di Caporetto.
Infine il Decreto Luogotenenziale 10 febbraio 1918 n. 132, pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale n. 39 del 15 febbraio 1918, autorizzava
l’inizio delle operazioni per la leva sui giovani nati nel
1900. Le visite di leva si svolsero tra il 26 febbraio e il 23
marzo. La presentazione ai distretti avvenne tra il 20 e il 28
marzo. Il manifesto di chiamata alle armi, affisso in tutte le
città, stabiliva che «nessuna recluta della classe
del 1900 può ottenere, per qualsiasi motivo, la dispensa
dalla chiamata alle armi o l’esonerazione temporanea dal
servizio militare».
Questi “ragazzini” erano tutti ai corpi al momento
della battaglia di Vittorio Veneto, seppure solo piccole aliquote
di loro presero parte effettiva ai combattimenti. Si deve infine
rilevare i casi non rari, essendo mobilitate le classi dal 1874
al 1900, di padri sotto le armi contemporaneamente ai figli.
|