Prof. Andrea Saccoman
L’8
gennaio 1918, davanti al Congresso, il Presidente degli Stati
Uniti d’America, Wilson, espose in un importante discorso
un programma per la pace mondiale in quattordici punti, ispirato
a una visione politica liberale e democratica. Il discorso fu
pronunciato davanti a una Camera gremita di parlamentari, funzionari
e diplomatici e fu accolto più volte da salve di applausi.
La decisione del Presidente di pronunciare il discorso era ignorata
anche dai suoi consiglieri più intimi.
Secondo Wilson, nel mondo del dopoguerra diplomatici e negoziatori
avrebbero dovuto agire pubblicamente, alla luce del sole, «con
franchezza e sotto gli occhi di tutti». Sino ad allora,
invece, la diplomazia era sempre stata segreta.
La libertà di navigazione sui mari doveva essere garantita;
le barriere economiche dovevano essere eliminate e si dovevano
assicurare «uguali condizioni per il commercio» fra
tutte le nazioni; gli armamenti navali dovevano essere ridotti
«all’estremo limite compatibile con la sicurezza»
dei vari Paesi. Le rivendicazioni coloniali si sarebbero dovute
basare «sulla stretta osservanza del principio che, nel
determinare tutte le questioni di sovranità, gli interessi
delle popolazioni interessate» avrebbero dovuto «avere
un peso eguale a quello delle domande eque del Governo, il cui
titolo di sovranità dovrà essere riconosciuto».
Tutti i territori occupati in Russia, Belgio e Francia dovevano
essere sgombrati. Le frontiere italiane dovevano essere sistemate
«secondo linee di nazionalità chiaramente riconoscibili».
Il Presidente Usa dichiarava di desiderare che l’Austria-Ungheria
vedesse «tutelato e garantito» il suo posto tra le
nazioni, ma i suoi popoli dovevano avere «la più
libera opportunità di sviluppo autonomo».
Romania, Serbia e Montenegro dovevano essere sgombrati dalle truppe
occupanti e alla Serbia doveva essere accordato «un libero
e sicuro accesso al mare». Le relazioni tra i vari Stati
balcanici si sarebbero dovute fissare «amichevolmente secondo
i consigli delle Potenze e in base a linee di nazionalità
stabilite storicamente».
Si doveva garantire «una sicura sovranità»
alle parti turche dell’impero ottomano, ma le altre nazionalità
sotto la dominazione turca dovevano avere garantita «una
indubbia sicurezza di esistenza e una opportunità di sviluppo
autonomo assolutamente indisturbata». I Dardanelli dovevano
essere aperti permanentemente come libero passaggio alle navi
e al commercio di tutte le nazioni sotto garanzia internazionale.
Si doveva stabilire uno Stato polacco indipendente, che avrebbe
dovuto comprendere «i territori abitati da popolazioni incontestabilmente
polacche», con «un libero e sicuro accesso al mare».
Infine si doveva formare una «Società delle Nazioni»
in base ad accordi specifici «allo scopo di fornire mutue
garanzie di indipendenza politica e di integrità territoriale
ai grandi come ai piccoli Stati».
Le proposte di Wilson erano una risposta diretta al Decreto sulla
pace «senza annessioni e senza indennità» varato
dal governo bolscevico l’8 novembre 1917. Nella visione
di Lenin la pace doveva essere niente altro che un’arma
per la rivoluzione, pensando che vi sarebbe stata una rivolta
di tutti i proletari contro i governi che si fossero opposti a
una tale pace. I Quattordici punti dovevano contrastare la crescente
suggestione esercitata dal bolscevismo tra i soldati e produrre
una forza di attrazione maggiore di quelle della pace di marca
bolscevica.
Per la verità le proposte di Wilson non appagavano le speranze
di riassetto territoriale coltivate dalle varie nazioni in guerra.
Le «nazioni soggette» all’Austria-Ungheria erano
oramai a un punto, nel gennaio del 1918, per cui non erano disposte
ad accettare nulla di meno che la piena indipendenza. Lo sbocco
al mare della Serbia attraverso quale territorio si sarebbe dovuto
ricavare, quello austriaco o quello albanese? Inoltre non vi era
cenno alcuno ai romeni oppressi dai magiari o agli armeni oppressi
dai turchi.
Quindi in molti paesi belligeranti si apprezzarono le eloquenti
parole e la nobile fermezza nel pronunciarle, l’ottimismo
e la buona fede del Presidente degli Stati Uniti, ma le sue proposte
furono accolte come rispettabili intenti espressi in modo incauto,
da persona che non conosceva davvero la realtà dei Paesi
belligeranti, i quali continuarono a combattere cercando la vittoria
militare sul campo e la disfatta completa del nemico, vista come
unico compenso accettabile ai tremendi sacrifici dei lunghi anni
di guerra.
14 Punti:
1 - Pubblici
trattati di pace, stabiliti pubblicamente e dopo i quali non vi
siano più intese internazionali particolari di alcun genere,
ma solo una democrazia che proceda sempre francamente e in piena
pubblicità.
2 - Assoluta libertà
di navigazione per mare, fuori delle acque territoriali, così
in pace come in guerra, eccetto i casi nei quali i mari saranno
chiusi in tutto o in parte da un'azione internazionale, diretta
ad imporre il rispetto delle convenzioni internazionali.
3 - Soppressione, per quanto
è possibile, di tutte le barriere economiche ed eguaglianza
di trattamento in materia commerciale per tutte le nazioni che
consentano alla pace, e si associno per mantenerla.
4 - Scambio di efficaci garanzie
che gli armamenti dei singoli stati saranno ridotti al minimo
compatibile con la sicurezza interna.
5 - Regolamento liberamente
dibattuto con spirito largo e assolutamente imparziale di tutte
le rivendicazioni coloniali, fondato sulla stretta osservanza
del principio che nel risolvere il problema della sovranità
gli interessi delle popolazioni in causa abbiano lo stesso peso
delle ragionevoli richieste dei governi, i cui titoli debbono
essere stabiliti.
6 - Evacuazione di tutti
i territori russi e regolamento di tutte le questioni che riguardano
la Russia... Il trattamento accordato alla Russia dalle nazioni
sorelle nel corso dei prossimi mesi sarà anche la pietra
di paragone della buona volontà, della comprensione dei
bisogni della Russia, astrazion fatta dai propri interessi, la
prova della loro simpatia intelligente e generosa.
7 - Il Belgio – e tutto
il mondo sarà di una sola opinione su questo punto –
dovrà essere evacuato e restaurato, senza alcun tentativo
per limitarne l'indipendenza di cui gode al pari delle altre nazioni
libere.
8 - Il territorio della Francia
dovrà essere completamente liberato e le parti invase restaurate.
Il torto fatto alla Francia dalla Prussia nel 1871, a proposito
dell'Alsazia–Lorena, torto che ha compromesso la pace del
mondo per quasi 50 anni, deve essere riparato affinché
la pace possa essere assicurata di nuovo nell'interesse di tutti.
9 - Una rettifica delle frontiere
italiane dovrà essere fatta secondo le linee di demarcazione
chiaramente riconoscibili tra le due nazionalità.
10 - Ai popoli dell'Austria–Ungheria,
alla quale noi desideriamo di assicurare un posto tra le nazioni,
deve essere accordata la più ampia possibilità per
il loro sviluppo autonomo.
11 - La Romania, la Serbia
ed il Montenegro dovranno essere evacuati, i territori occupati
dovranno essere restaurati; alla Serbia sarà accordato
un libero e sicuro accesso al mare, e le relazioni specifiche
di alcuni stati balcani dovranno essere stabilite da un amichevole
scambio di vedute, tenendo conto delle somiglianze e delle differenze
di nazionalità che la storia ha creato, e dovranno essere
fissate garanzie internazionali dell'indipendenza politica ed
economica e dell'integrità territoriale di alcuni stati
balcanici.
12 - Alle regioni turche
dell'attuale impero ottomano dovrà essere assicurata una
sovranità non contestata, ma alle altre nazionalità,
che ora sono sotto il giogo turco, si dovranno garantire un'assoluta
sicurezza d'esistenza e la piena possibilità di uno sviluppo
autonomo e senza ostacoli. I Dardanelli dovranno rimanere aperti
al libero passaggio delle navi mercantili di tutte le nazioni
sotto la protezione di garanzie internazionali.
13 - Dovrà essere
creato uno stato indipendente polacco, che si estenderà
sui territori abitati da popolazioni indiscutibilmente polacche;
gli dovrà essere assicurato un libero e indipendente accesso
al mare, e la sua indipendenza politica ed economica, la sua integrità
dovranno essere garantite da convenzioni internazionali.
14 - Dovrà essere
creata un'associazione delle nazioni, in virtù di convenzioni
formali, allo scopo di promuovere a tutti gli stati, grandi e
piccoli indistintamente, mutue garanzie d'indipendenza e di integrità
territoriale. |