Con
l'inizio della Prima Guerra mondiale gli scienziati italiani, si trovarono
ad un bivio: Neutralismo od Interventismo?
Il dilemma in realtà era ancor più grande. Era meglio
difendere l'indipendenza della scienza oppure schierarsi a difesa del
proprio Paese?
Alcuni si schierarono apertamente per l'indipendenza pacifista della
scienza, altri si arruolano con convinzione a difesa della Patria. Altri,
infine, pur mantenendo idee ostili al conflitto, non esitarono a partecipare
con impegno allo sforzo bellico del prorpio paese, sia pure senza imbracciare
il fucile.
La Grande Guerra è anche la prima "guerra
tecnologica", in cui la scienza e quindi la tecnologia derivante,
hanno un ruolo determinante negli eventi successivi al suo scoppio.
Nell'incedere delle fasi belliche di ogni fronte, così come nelle
retrovie o più semplicemente nella vita comune della popolazione,
si ravvisano i segni dell'incidenza delle nuove scoperte sia in campo
militare che civile e sanitario.
In questo periodo fisica, chimica e medicina trasformarono per sempre,
nel bene e nel male, il progredire della nostra società. Ancora
oggi portiamo in dote scoperte che forse senza la spinta violenta della
guerra, non avremmo avuto se non dopo decenni. La scienza serve a vincere
la guerra ed a costruire una pace migliore. Ma la storia, si sa, spesso
si ripete.
|